Primo Levi viaggiava sul vagone numero 174 ed era il cinquecentodiciassettesimo uomo sceso da quel treno. 174 517 era il suo numero di matricola impresso sulla sua pelle
Quel numero di matricola impresso sulla pelle, tatuato sul braccio sinistro del prigioniero è carico di valenza simbolica: è il segno indelebile che marchia il deportato e annienta la sua persona. 174 è il numero del vagone su cui Primo Levi viaggiava. La seconda parte è il numero progressivo delle persone trasportate. Levi era il cinquecentodiciassettesimo uomo che scendeva dal treno quel giorno. Era il 26 febbraio 1944 quando varcava la porta di un inferno inimmaginabile.
La graphic novel di Franco Portinari e Giovanna Carbona, ispirata a “La tregua” e “Se questo è un uomo”, ripercorre le tracce di Primo Levi, dalla sua deportazione ad Auschwitz fino al suo ritorno a casa.