Nel nuovo libro di Giovanni Maria Flick una riflessione sulla polis come luogo in cui scrivere il futuro delle generazioni
Elogio della città? Dal luogo delle paure alla comunità della gioia: questo il titolo della nuova fatica editoriale del Presidente emerito della Corte Costituzionale. L’assunto da cui il libro parte è che tutela del patrimonio storico e tutela dei diritti inviolabili dell’uomo lì dove svolge la sua personalità – la città appunto – devono integrarsi. La città può essere il luogo in cui scrivere il futuro delle generazioni. Le sue architetture, le sue periferie o centri storici, i suoi sviluppi possono segnare efficaci e concrete vie per costruire una società capace di vivere ed educare ai nostri valori costituzionali.
A differenza degli ultimi volumi dell’autore - Elogio della dignità (2015); Elogio del patrimonio (2016); Elogio della Costituzione (20184) - il titolo del nuovo libro ha, volutamente, un punto interrogativo. «Nell’alternarsi tra le maledizioni e le benedizioni della città – scrive Flick - mi sembra giusto restare nel ragionevole dubbio di giuridica memoria, per non avallare soluzioni precostituite di ottimismo o piuttosto di pessimismo. Elogio della città? Lascio a chi legge valutare se questo dubbio – espresso dall’interrogativo – è in qualche modo giustificato ed è superabile».