L’ex Auditorium Antoniano di via Generale Cantore a Nardò diventerà un centro polivalente diurno e notturno per persone affette da disturbi dello spettro autistico.
Lo ha deciso la giunta comunale che con la delibera n. 172 ha stabilito la destinazione d’uso dell’immobile dopo l’intervento di recupero da 3 milioni 565 mila euro, interamente finanziato dalla misura di rigenerazione urbana relativa allo Sviluppo Urbano Sostenibile (Patto per la Puglia – FSC 2014-2020) della Regione Puglia.
Prima dell’affidamento della progettazione esecutiva, infatti, si è reso necessario individuare con precisione la destinazione della struttura al fine di garantire la previsione di tutti gli spazi e gli ambienti necessari e idonei. Una destinazione, peraltro, contemplata nelle finalità sociali inizialmente individuate in fase di candidatura del progetto. Con la stessa delibera l’esecutivo cittadino ha avviato le procedure per l’affidamento della progettazione esecutiva dell’intervento.
Il “disturbo dello spettro autistico” è un campo vasto in cui si identificano difficoltà nella reciprocità della comunicazione e dell’interazione sociale e presenza di comportamenti, interessi o attività ristretti e ripetitivi. I problemi compaiono già nella prima infanzia, cioè intorno al secondo o terzo anno di vita, e persistono per tutta la vita. Pur non esistendo cure definitive, è fondamentale la presa in carico tempestiva del soggetto e l’intervento con terapie comportamentali. Si tratta di disturbi purtroppo in aumento in tutto il mondo e in Italia si stima che interessino 1 bambino su 77 (soprattutto tra i 7 e i 9 anni).
Sulla città arrivano dunque altri 3 milioni e mezzo di euro, parte di un finanziamento di 6 milioni di euro per la strategia d’area condivisa con Leverano e Porto Cesareo. Il Comune di Nardò, com’è noto, ha inserito l’immobile nella proposta a seguito di una intesa con la Diocesi di Nardò–Gallipoli, proprietaria dello stesso, che a novembre 2018 ha ceduto per venticinque anni – al prezzo simbolico di 1 euro – il diritto di superficie dell’area su cui sorge il complesso (che occupa un lotto compreso tra le vie Pitagora, Leonardo Da Vinci e Generale Cantore).
Il progetto è stato redatto dagli ingegneri Lorenzo Daniele De Fabrizio e Gregorio Raho e dall’architetto Antonio Vetrugno. L’esigenza e l’opportunità del recupero per fini sociali dell’immobile è emersa anche dai contributi dei cittadini e dei portatori di interessi istituzionali in occasione delle iniziative di partecipazione che il Comune di Nardò ha organizzato nell’ambito della strategia di rigenerazione urbana.
fonte:Leccenews24