L’Associazione “Marina Serra” propone il vademecum del biologo Gianni Tamino sulla necessità di applicare un’Economia Circolare nelle nostre pratiche quotidiane, proprio adesso, in tempo di Coronavirus. L’invito è quello di non vanificare anni di lotta allo spreco all’inquinamento
L’Associazione di Promozione Sociale “Marina Serra” di Tricase, guidata da Angelo Chiuri , si è mostrata sempre attenta con iniziative sul territorio alla tematica ambientale, in questo caso si è mossa invitando lo studioso a consigliare le buone prassi anti-contagio, che fanno bene all’ambiente e quindi all’uomo. “Proponiamo con piacere queste riflessioni di Gianni Tamino - fanno sapere dall’associazione- e nello stesso tempo cogliamo l’occasione per informare che, abbiamo deciso di regalare una mascherina lavabile e disinfettabile, accompagnata dalle indicazioni di corretto uso, ad ogni socio e nuovo iscritto della nostra Associazione, ma anche a chi ce ne farà richiesta ( per un numero limitato di persone, essendo la nostra un’Associazione di Volontariato).
Questa iniziativa rappresenta per noi, un gesto simbolico, modesto ma concreto nella direzione di ridurre i rifiuti che con il Coronavirus purtroppo aumenteranno vertiginosamente e quindi aumenterà l’inquinamento, concausa di questi fenomeni pandemici“
“ Economia Circolare al tempo del Covid-19”
Da Gianni Tamino, Biologo il 18-05-20
Un’economia si può considerare sostenibile se è in grado di evitare sprechi di risorse e inquinamenti, che possono mettere a repentaglio gli equilibri ambientali e la salute umana. Ma l’attuale sistema produttivo lineare produce rifiuti ed ha favorito il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico, la contaminazione delle acque, la rottura dei cicli biogeochimici, con lo sviluppo di nuove malattie, di tipo cronico-degenerativo.
Un’economia diversa, senza sprechi di risorse e senza inquinamenti, è possibile, se si seguono le indicazioni che vengono dal sistema produttivo naturale. La nuova economia deve utilizzare fonti di energia rinnovabili, come quella di origine solare, e soprattutto deve avere un andamento circolare, con continuo
riutilizzo dei materiali impiegati in ogni ciclo produttivo.
La definizione di economia circolare è quella di “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Negli ultimi anni Centri di Ricerca in tutto il mondo, ma anche l’Unione Europea, hanno individuato percorsi virtuosi verso questa economia tendenzialmente senza sprechi, senza rifiuti e senza inquinamento.
Purtroppo oggi, a causa dell’epidemia Covid-19, stiamo vanificando gli sforzi fatti nel recente passato per tentare di andare nella direzione dell’economia circolare, dato che vengono utilizzati un’enorme quantità di prodotti “usa e getta”, per ridurre il rischio di contagio. Oltre all’utilizzo di stoviglie di plastica per bar e cibo da asporto, il problema più rilevante è dato dalle mascherine e dai guanti di plastica o di lattice che vengono gettati dopo un breve utilizzo. Ma anche in questo caso non è necessario usare prodotti “usa e getta” per evitare il contagio e garantire la salubrità degli ambienti di incontro.
Prendiamo ad esempio le mascherine: quelle consigliate sono del tipo “chirurgico”, che evitano di contagiare gli altri e riducono il rischio di contagio per noi, se restiamo a distanze superiori al metro, mentre le altre, più specialistiche, servono al personale sanitario. Ma il DPCM del 17 maggio prevede l’obbligo di mascherine, con possibilità di utilizzo di vari tipi; infatti si dice che nei luoghi pubblici: “possono essere utilizzate mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.”
Per quanto riguarda i guanti, sono obbligatori quelli “usa e getta” solo nelle attività commerciali per l’acquisto di alimenti e bevande, come succedeva anche prima dell’epidemia, utilizzando quelli forniti dall’esercizio commerciale e deponendoli nel contenitore predisposto nello stesso locale. Negli altri casi è sufficiente utilizzare sulle mani il gel disinfettante. E’ proprio nella logica di autoproduzione e di relazioni di comunità che emerge, anche in tempi di Covid-19, la possibilità di realizzare l’economia circolare.