Perché ricercare maggiore uguaglianza tra ciò che hanno alcuni e ciò che hanno altri, invece di impegnarsi semplicemente per raggiungere condizioni migliori per chi ha meno? Scalon analizza alcune ragioni che dovrebbero spingerci a combattere la disuguaglianza
Perché ricercare maggiore uguaglianza tra ciò che hanno alcuni e ciò che hanno altri, invece di impegnarsi semplicemente per raggiungere condizioni migliori per chi ha meno? Fra le ragioni che dovrebbero farci combattere la disuguaglianza: genera umilianti differenze di status; assicura ai ricchi forme inaccettabili di controllo sulla vita dei meno abbienti; compromette l’uguaglianza delle opportunità economiche; mina l’equità delle istituzioni politiche; viola il principio di uguale considerazione (quando un beneficio che deve essere garantito a tutti tocca solo a pochi); la disuguaglianza nella ricchezza e nel reddito è ingiusta e sorge da istituzioni economiche inique. Ragioni eterogenee, non riconducibili a un solo principio distributivo ugualitario. Ad accomunarle è il loro ruolo all’interno del processo attraverso il quale un’istituzione sociale deve essere giustificata a coloro cui è richiesto di accettarla.
T.M. Scanlon è stato professore di Filosofia a Princeton e a Harvard. È stato tra i fondatori di «Philosophy & Public Affairs». Tra i suoi libri ricordiamo «What We Owe to Each Other» (1998) e «Moral Dimensions: Permissibility, Meaning, Blame» (2008) per Belknap Press of Harvard University Press e «Being Realistic about Reasons» (Oxford University Press, 2014).